Quando ci si innamora si passano ore a guardare il partner negli occhi… Si trascorrono notti insonni a guardarsi l’un l’altro mentre si parla fino all’alba, e si vivono momenti che gonfiano il cuore mentre ci si fissa e si sa esattamente cosa sta pensando l’altra persona.

Poi, quando si va a vivere insieme, ci si sposa, si hanno dei bambini, la vita si mette in mezzo. Siamo troppo stanchi per affrontare conversazioni profonde o, se lo si fa, di solito hanno luogo mentre uno sta preparando una frittata e l’altro sta aggiustando il lavello della cucina. Il contatto visivo non è più una priorità.

Quando però sentiamo che questa connessione è venuta a mancare, ecco che ridefinirne la priorità potrebbe essere la chiave per sistemare tutto.

Recentemente ho letto “The Anatomy of Love” in cui l’autrice parla appunto del ruolo del contatto visivo in una relazione amorosa definendo gli occhi, non il cuore, i genitali o il cervello, come l’organo iniziale del romanticismo. Da qui è scaturito il mio desiderio di approfondire che ha portato a questo articolo che spero possa essere spunto di riflessione anche per te.

Il contatto visivo è importante poiché la maggior parte di quello che comunichiamo al partner è non verbale. In generale, solo il 7% della comunicazione avviene attraverso le parole, mentre il 38% ci arriva dal tono e il 55% dal linguaggio del corpo.

I segnali che inviamo a qualcuno con i nostri gesti e le espressioni del viso, occhi inclusi, hanno quindi un valore fondamentale. Il contatto visivo dimostra una vera connessione. Di per sé comunica: “sono qui, sto ascoltando, sono disponibile, sei importante”. Non solo, mantenere il contatto visivo è uno dei modi più efficaci per approfondire una relazione.

Allo stesso tempo, evitare il contatto visivo può indicare che si sta mentendo o nascondendo qualcosa o ancora mancanza di fiducia, il che non è mai un buon segno in una relazione.

Per di più, ristabilire un contatto visivo può aiutare a riaccendere quelle emozioni e quei sentimenti di romanticismo che così spesso svaniscono dopo tanti anni passati insieme. Uno studio del 1997 dello psicologo Arthur Aron, che consisteva nel far incontrare due sconosciuti che dovevano rispondere a una serie di domande e alla fine guardarsi negli occhi per 4 minuti, ha confermato quanto questo fosse sufficiente per costruire un’amicizia profonda, o addirittura un rapporto amoroso, in meno di un’ora.

In “The Anatomy of Love” Helen Fisher spiega che il contatto visivo attiva una parte primitiva del cervello umano evocando una delle due emozioni fondamentali: l’attirarsi o il respingersi.

Quindi, se ritieni che la tua relazione stia vivendo un momento di stallo, che sia diventata noiosa e routinaria, prova a guardare il tuo partner negli occhi mentre gli parli. Anche se non per quattro, a volte lunghissimi minuti, un semplice contatto visivo può davvero fare (e farti capire) molto.

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Disclaimer: questo articolo è stato sviluppato con intento puramente divulgativo e non intende sostituirsi al parere del medico, né tantomeno alla diagnosi o al trattamento prodotti dallo stesso. Rivolgersi sempre al proprio medico curante per ulteriori informazioni e soprattutto in caso di una qualsiasi condizione medica.

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