Ci sono oltre 200 ormoni nel corpo. Questi ormoni aiutano i nostri organi e ghiandole a svolgere le loro funzioni per mantenerci sani e vivi! Se alcuni di questi ormoni sono in disequilibrio, ne può conseguire una cascata di problemi per la salute, tanto nella donna quanto nell’uomo.

E se pensi di non avere il controllo sui tuoi ormoni, beh sei fuori strada! Lo stile di vita influisce sulla salute endocrina e per ognuno di noi in modi diversi. Sfatiamo insieme i 5 miti più comuni:

1. Non hai alcun controllo sui tuoi ormoni

Sebbene ci siano sicuramente circostanze in cui i farmaci sono necessari per correggere uno squilibrio ormonale, ci sono percorsi non farmacologici da esplorare per raggiungere l’equilibrio e una buona salute in generale.

Il cibo ha il potere di curare o danneggiare il nostro corpo. Ogni alimento che mangiamo, sano o meno, ha un impatto sulla salute ormonale, compresi i livelli di insulina, grelina e leptina, gli ormoni che modulano i livelli di zucchero nel sangue e i segnali di fame.

Se l’alimentazione è ricca di zuccheri (tutti i carboidrati, quindi anche pane, pasta soprattutto se raffinati ecc., vengono trasformati dal corpo in zuccheri) si verifica il fenomeno della resistenza all’insulina per cui il corpo va in overdrive per eliminare lo zucchero dal sangue e mandarlo nelle cellule come forma di carburante. Poiché le cellule sono sature di zucchero, viene trasportato nel fegato per essere immagazzinato come grasso. Nel tempo tutto questo può portare a sviluppare il fegato grasso diminuendo drasticamente la funzione del fegato, il cui ruolo principale è la disintossicazione. L’insulino resistenza è associata a gravi problemi di salute come sovrappeso e obesità, sindrome metabolica e diabete tipo 2.

Nelle persone in sovrappeso, si verificano disregolazioni anche della leptina, l’ormone della sazietà e della grelina, l’ormone della fame, impedendo il corretto invio dei relativi messaggi al cervello. È pertanto fondamentale ottenere la giusta risposta ormonale dal cibo che mangiamo!

Il cortisolo, l’ormone dello stress, è vitale per la sopravvivenza. Da un punto di vista evolutivo ci ha aiutato a preservare la specie. Oggi siamo afflitti da stress cronico a causa dei ritmi scanditi da mille impegni e così si è ridotta la capacità di discernere il pericolo reale. Ecco che quindi entriamo in modalità di sopravvivenza: eccesso di cibo e aumento di peso per immagazzinare il grasso. Fortunatamente possiamo abbassare naturalmente i nostri livelli di cortisolo grazie a tecniche di gestione dello stress e seguendo un’alimentazione bilanciata.

2. Non ti devi dar pensiero della menopausa fino ai 50

L’età media in cui una donna entra in menopausa è 51 anni ma la premenopausa può verificarsi da 4 a 8, fino a 10, anni prima dall’ultima mestruazione. In questo periodo, i livelli di estrogeni diminuiscono e possono contribuire a una serie di problemi, come malattie cardiache, osteoporosi, diminuzione della funzione sessuale e incontinenza urinaria.

Adottare un’alimentazione antinfiammatoria, ridurre i livelli di stress e il carico tossico possono aiutare a superare la transizione ormonale con maggior facilità e ridurre i fastidiosi sintomi ad essa associati per un maggior benessere fisico, mentale ed emotivo.

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3. Gli uomini non si devono preoccupare dei loro ormoni

Il testosterone è l’ormone sessuale primario maschile e gli estrogeni quelli femminili, ma sia gli uomini che le donne hanno entrambi attivi nei loro corpi in vari livelli. Negli uomini, il testosterone ha un ruolo nella produzione di sperma, nel desiderio sessuale, nella crescita e nella forza delle ossa e dei muscoli, nella crescita dei peli e altro ancora.

Troppo testosterone può causare problemi di cuore, malattie epatiche, ipertensione e sbalzi d’umore. Troppo poco può provocare una riduzione dei peli del corpo e del viso, un basso desiderio sessuale, irritabilità o depressione e un aumento del rischio di fratture ossee ma anche, per contro, un minor rischio di cancro alla prostata, in quanto il testosterone stimola la crescita della ghiandola prostatica. Si ritiene che i livelli di testosterone diminuiscano gradualmente durante l’età adulta, a partire da circa 30 anni di età.

Anche gli uomini possono sperimentare una varietà di sintomi, fisici e neurologici, legati agli squilibri ormonali. Anche se non sono evidenti, quanto quelli della premenopausa e menopausa, gli squilibri ormonali possono creare problemi di salute di cui gli uomini dovrebbero essere consapevoli per occuparsene in modo proattivo attraverso un corretto stile di vita.

4. “Stanchezza surrenale” o fatica cronica

Le ghiandole surrenali producono gli ormoni che mantengono il metabolismo, la pressione sanguigna e la risposta allo stress. Tra questi ormoni troviamo il cortisolo (il principale ormone dello stress), l’aldosterone (regola la pressione sanguigna), l’adrenalina e la norepinefrina (controllano la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna).

Nella stanchezza surrenale queste ghiandole vengono messe a dura prova tanto da non funzionare più in modo efficiente. I sintomi più comuni includono difficoltà a svegliarsi, annebbiamento mentale, mancanza di motivazione, stanchezza quotidiana, voglie di cibo salato e disturbi del sonno.

La sfortunata verità è che la vita oggi è talmente inondata da fattori di stress quotidiani da mantenere costantemente alti i livelli degli ormoni incriminati, cosa che non siamo fisicamente attrezzati a gestire. La condizione che si sta diffondendo sempre più è il “burnout” i cui sintomi sono molto reali anche se la scienza deve ancora confermare che l’affaticamento delle ghiandole surrenali sia la causa.

È essenziale scegliere un approccio olistico (corpo, mente e spirito) per alleviare lo stress e i suoi sintomi.

5. La sindrome premestruale è normale e dobbiamo semplicemente conviverci

La sindrome premestruale è un insieme di sintomi che le donne accusano fino a 1-2 settimane prima dell’inizio del ciclo mestruale. I sintomi possono essere sia fisici (crampi, gonfiore, tensione mammaria, affaticamento, mal di testa e voglie di cibo) che emotivi (sbalzi d’umore, irritabilità, difficoltà di concentrazione, affaticamento e cambiamenti nel desiderio sessuale).

Questi sintomi possono variare in gravità e per alcune sono così gravi da avere un impatto sulla vita quotidiana, possono essere estremamente debilitanti o richiedere farmaci.

Alcuni studi dimostrano che l’alimentazione può aiutare ad alleviare i sintomi della sindrome premestruale. La vitamina B6, ad esempio, può aiutare le funzioni cognitive, a migliorare il malumore e l’irritabilità. I cibi con vitamina B6 includono pollame, pesce e verdure ricche di amido, come le patate. Il magnesio può aiutare ad alleviare i crampi e mal di testa poiché favorisce il rilassamento muscolare nel corpo. I cibi con magnesio includono legumi, noci, semi, cereali integrali e alcuni prodotti lattiero-caseari. Inoltre, combattere l’insulino resistenza attraverso una corretta alimentazione può rivelarsi un fattore chiave.

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Fonti d’ispirazione:
https://www.integrativenutrition.com/blog/2020/03/the-myths-and-realities-of-hormonal-imbalance-and-why-bio-individuality-is-key?utm_channel=UnpaidOwned&utm_source=Facebook&utm_medium=Social&utm_campaign=IINBlog 

Disclaimer: questo articolo è stato sviluppato con intento puramente divulgativo e non intende sostituirsi al parere del medico, né tantomeno alla diagnosi o al trattamento prodotti dallo stesso. Rivolgersi sempre al proprio medico curante per ulteriori informazioni e soprattutto in caso di una qualsiasi condizione medica.

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